Costigliole d’ Asti, situato nell’ Alto Monferrato, confina sia con le Langhe sia con il Roero.
Al centro delle terre della Barbera, tra Asti, Alba, Nizza Monferrato e Canelli, con 1.098,73 ettari coltivati a vite, Costigliole d’ Asti è il secondo Comune più vitato in Piemonte ed il primo in provincia di Asti.
Da sempre, è il paese nel mondo, con la più ampia superficie coltivata a Barbera.
Nel 2021 sono attive 266 aziende produttrici di questo vino che operano su 567,5 ettari.
Fonte: DISAFA Dipartimento Scienze Agrarie Forestali Alimentari-Università degli studi di Torino
Il “Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato” che ha sede nel castello di Costigliole d’Asti, svolge attività di tutela e promozione di 13 denominazioni, 4 DOCG (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 DOC (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte). Rappresenta un totale di 11.500 ettari di superficie vitata.
Ogni anno a novembre, nelle storiche ed eleganti sale del Piano Nobile, si svolge la manifestazione “Rosso Barbera” che con oltre 200 produttori e più di 400 etichette, provenienti da tutta Italia, propone il più grande banco d’assaggio dedicato a questo vino.
Nel 2020 il Comune ha promosso la nascita di “Noi di Costigliole d’Asti” ad oggi, con oltre 40 aziende, la più significativa e numerosa associazione di produttori di Barbera.
La Barbera è uno dei vini rossi italiani più importanti e tra quelli piemontesi, il più esportato.
Originario del Monferrato, si ipotizza la sua coltivazione fin dal Medioevo proposto con diverse denominazioni.
La più antica attestazione risale al 1249 in un contratto d’affitto, conservato presso l’Archivio Capitolare di Casale Monferrato, dove si accenna di “viti barbesine”.
Secondo alcuni storici, la comparsa della Barbera in Piemonte è datata tra gli anni 1512 – 1514, quando ne viene scritto il nome in un documento catastale del Comune di Chieri.
La prima descrizione del vitigno e della sua diffusione, si deve a Giorgio Gallesio, agli inizi dell’Ottocento. Dalle sue indicazioni sappiamo che la Barbera era coltivata in particolare nel “triangolo d’oro”, ovvero il territorio delimitato tra il Tanaro e il Belbo, nei Comuni di Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Costigliole d’Asti, Mombercelli.